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Tradizioni

Pisarei e fasö

Narra la leggenda che le suocere piacentine giudicassero le nuore dalla presenza o meno, sul loro pollice, di un “calletto” a indicare la familiarità delle stesse con il confezionamento dei tipici gnocchetti: i pisarei.

Trattasi di un formato di pasta fatta in casa con farina e pangrattato, ricetta povera, di recupero, che diventa piatto unico nell’abbinamento al suo sugo d’elezione: un umido di fagioli.

Ogni famiglia detiene la propria ricetta diversificata per le dosi, il liquido utilizzato per l’impasto, la presenza di uovo per legare, la varietà dei fagioli impiegati e gli aromi aggiunti.

Contrariamente al pensare comune, non è una piatto vegetariano: anche se non si vede, quasi sicuramente il sugo contiene grasso di maiale, in forma di lardo pestato, gola o pancetta.

Ricordi di nonna Adelina

La ricetta di famiglia, tramandatami dalla mia nonna materna Adele, prevede l’utilizzo del latte tiepido per ammollare il pane, la proporzione tra farina e pane di 3:2 e l’aggiunta di un uovo per la consistenza. Il sugo per condirli contiene pancetta coppata come parte grassa, prezzemolo e basilico come aromi, pomodori pelati spezzettati per una colorazione non eccessiva dell’intingolo. Personalmente ho sostituito il lardo pestato con olio extra vergine di oliva e gioco forza scelgo i fagioli borlotti per la mia versione della ricetta della nonna; in stagione il fagiolo borlotto di Gambolò o il fagiolo fresco, diversamente il secco.

Mia nonna coltivava da sé una varietà di fagioli che non mi è più capitato di vedere dall’infanzia: ho un ricordo vivido della sgranatura dei fagioli secchi e di lei che selezionava i migliori per utilizzarli come semente l’anno successivo. Il risultato finale del piatto ha una consistenza a metà tra una minestra e una pasta asciutta, mi piace servirla con il cucchiaio perché trovo che l’impatto gustativo sia migliore, anche se potrebbe bastare la forchetta.

Con il vino

L’abbinamento ideale è con un Gutturnio, per rispettare la regionalità, personalmente lo preferisco frizzante, trovo pulisca meglio il palato. Potendo il vino superare in forza il piatto, anche un Gutturnio fermo, magari riserva, può essere adatto.

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Serate tematiche

Menù piacentino

Dal 27 agosto, per la riapertura, vi propongo un menù in omaggio alle mie radici, i colli piacentini.

  • Burtleina con salumi e verdure
  • Torta di patate
  • Pisarei e fasö ricetta della nonna Adelina
  • Coppa di maiale arrosto
  • Crostata con marmellata di prugne
  • Ciambella alle mandorle con crema al mascarpone

In abbinamento ai vini dell’azienda agricola Villa Teresa (San Giorgio) e Cardinali Giulio (Castell’Arquato)

Salumi piacentini con burtleina
Salumi piacentini con burtleina
Torta di patate con fonduta di robiola
Torta di patate con fonduta di robiola
Piatto di pisarei e fasö
Pisarei e fasö
Coppa arrosto con patate
Coppa arrosto con patate
Crostata con marmellata di prugne e ciambellone alle mandorle con crema al mascarpone e Grand Marnier
Crostata con marmellata di prugne e ciambellone alle mandorle con crema al mascarpone e Grand Marnier